Sala di ricerca "Tullio De Mauro"

torna a Collezione saussuriana

Il 5 giugno 2001 Tullio De Mauro presiede l'inaugurazione della Biblioteca di Area Umanistica "F. E. Fagiani" dell'Università della Calabria. Nel 2016 decide di donare una parte della sua biblioteca saussuriana alla Collezione saussuriana della BAU, e si ripromette di tornare in Calabria per varare l'apertura al pubblico della raccolta. Dopo la sua morte (5 gennaio 2017) la BAU decide di dedicare al suo nome la Sala ricerca in cui è conservata la sua donazione, poi inaugurata il 6 aprile dello stesso anno, alla presenza della prof.ssa Silvana Ferrero.La BAU ha stabilito rapporti di collaborazione con la Biblioteca nazionale centrale di Roma, cui è pervenuta per donazione gran parte della Biblioteca personale di Tullio De Mauro, e con la Rete italiana di cultura popolare di Torino, che possiede una interessante raccolta di documenti sui linguaggi popolari, donati in vita da Tullio De Mauro.L'obiettivo della cooperazione è quello di reintegrare l'unitarietà del lascito documentario di Tullio De Mauro e valorizzarne l'importanza scientifica e culturale.

Daniele Gambarara, Una sala ricerca intitolata a Tullio De Mauro presso la Biblioteca di Area Umanistica dell'Università della Calabria. In: Collezione Saussuriana. Sala di ricerca Tullio De Mauro. Catalogo, Rende, Centro editoriale librario Unical, 2017

Tullio De Mauro (Torre Annunziata, 31 marzo 1932 – Roma, 5 gennaio 2017) aveva già pubblicato due monografie importanti (Storia linguistica dell'Italia unita, Laterza, 1963; Introduzione alla semantica, Laterza, 1965) quando nel settembre 1967 esce, sempre da Laterza, la sua traduzione commentata del Corso di linguistica generale di Saussure. Traduzione, note critiche e storiche e note di commento puntuali al testo appaiono così contemporaneamente al primo fascicolo dell’edizione sinottica di Rudolf Engler (Harrassowitz, 1967-68), le cui bozze, in spirito di collaborazione, De Mauro ha potuto tenere presenti: non ci sarà mai occasione, scritta o conviviale, nella quale De Mauro mancherà di sottolineare l’eccezionale generosità (non solo scientifica) del gesto di Engler e la sua portata per la realizzazione del commento saussuriano. Le due opere assieme fanno massa critica e inaugurano una stagione di intensa ricerca sul testo che porta il nome di Saussure, e che è il risultato di un montaggio compiuto da Ch. Bally e A. Sechehaye sugli appunti degli studenti di tre diversi corsi tenuti a Ginevra dal 1907 al 1911. Un libro che sotto l’apparente semplicità, è stratificato e complesso.

Il lavoro di De Mauro guida a un nuovo modo di leggere Saussure. Per questo il suo commento viene continuamente ripubblicato in italiano fino a giungere nel 2017 alla ventottesima edizione, e viene anche tradotto in numerose lingue, compreso il francese con cui, dal 1972, accompagna il testo originale di Saussure. De Mauro fa dialogare il testo del Corso da un lato con gli appunti degli studenti su cui si basa - e che oggi, a volte frettolosamente, gli sono preferiti -, e dall’altro con gli studiosi che lo hanno interpretato, criticato, sviluppato per sessant’anni, raccogliendo assieme sia gli aspetti critico-filologici della redazione del Corso, sia la sua eredità teorica. Nello stesso libro si trovano così integrati il testo e le basi su cui leggerlo oggi, e indicazioni su come a volte formulazioni alternative, presenti negli appunti e nelle note, siano preferibili a quelle del testo. L’intervento di De Mauro fa del Corso un’opera aperta, dialogante, ricca della sua emergenza e dei suoi sviluppi.

Dopo l’avvio dei corsi di discipline umanistiche presso l’Università della Calabria, De Mauro partecipa più volte alle iniziative del dottorato in Teoria e storia del linguaggio, in cui l’Università di Roma “La Sapienza” e l’Università della Calabria erano consorziate, insieme ad altre università, e da cui sono usciti molti giovani docenti universitari, attualmente attivi anche presso l’Università della Calabria.

Mentre è ministro della Pubblica Istruzione, il 5 giugno del 2001, viene a inaugurare la Biblioteca di Area Umanistica.

Nel 2016 decide di donare una parte della sua biblioteca saussuriana alla Collezione saussuriana della BAU. Alle opere già presenti (compresi i libri e articoli da lui scritti, e così rilevanti per leggere Saussure, e i libri e i documenti provenienti da Rudolf Engler), ha aggiunto così una ulteriore documentazione importante, che integra e completa la precedente: opere di altri studiosi, manoscritti e dattiloscritti, la sua corrispondenza scientifica a tema saussuriano. Aveva concordato di ritornare ad Arcavacata per inaugurare la donazione e la Sala che la ospita, a fine febbraio 2017. Quella occasione, purtroppo, è stata cancellata. Ma il progetto no, e oggi lo realizziamo in suo nome e nel suo ricordo commosso.

Tullio De Mauro non sarà mai solo un nome su una targa. Ma quella targa qui attesta che il suo dono istituisce un bene pubblico, lo qualifica per tutti come un possesso per sempre.

Daniele Gambarara